Enzo Ferrari dopo aver trascorso quasi vent'anni all'Alfa Romeo, abbandonò la Casa del Portello a causa di forti contrasti con il nuovo direttore tecnico Wifredo Ricart. In tale occasione Ferrari firmò un accordo che gli impediva di intraprendere attività agonistica con il marchio della scuderia ed il 1° settembre 1939, grazie ai soldi della liquidazione, egli fondò una nuova società denominata Auto Avio Costruzioni; da quest'ultima uscirono due autovetture spyder equipaggiate con un propulsore Fiat 8 cilindri ottenuto dall'accoppiamento di due motori.
Venne affidato alla Carrozzeria Touring di Milano il compito di realizzare le scocche delle vetture nelle versioni a coda lunga e coda tronca (unico esistente - Collezione Righini).
Le due biposto presero il via alla XIII edizione della Mille Miglia, il 28 aprile del 1940, con al volante due equipaggi formati da Rangoni-Nardi e Ascari-Minozzi, ma purtroppo dovettero ritirarsi entrambi a causa di guasti meccanici.
La vettura di Ascari venne venduta piu' volte e risulta che abbia partecipato a diverse competizioni nel dopoguerra. L'11 maggio '47 corse sul circuito di Piacenza dove affrontò la 125 Ferrari, prima vettura ufficiale con il nome del costruttore di Maranello. Nel 1° giugno del '47 gareggiò di nuovo a Vercelli, e sempre nello stesso anno a Vigevano e Pescara.
La vettura di Rangoni e' stata ereditata dal fratello che ha dichiarato di averla demolita.
Scheda tecnica
AAC 815
Motore: 8 cilindri in linea, monoblocco in alluminio, testate e bielle di derivazione FIAT 1100 elaborate. Cilindrata: 1496cc. Alesaggio e corsa: 63 x 60. Potenza: 72cv a 5500 giri/minuto.
Velocità massima: 175 km/h. Telaio: derivato dalla FIAT 508, con modifiche, travi scatolate e crociere. Sospensioni: anteriori indipendenti, posteriori ad assale rigido con balestre. Carrozzeria: Touring, biposto sport touring superleggera. Cambio: 4 rapporti + retromarcia. Trasmissione: secondaria ad albero e giunti cardanici.