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L'Aston Martin DB7 GT, punta di diamante della serie DB7

La serie GT è stata prodotta in poco più di 300 esemplari, una rarità da intenditori.

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La DB7 risulta l'esemplare più venduto di sempre della storia del Marchio britannico, venne lanciato nel 1994, prima nella versione coupé e in seguito cabriolet, denominata Volante.
Il design è opera di Ian Callum, che si trova di fronte al primo grande progetto della sua carriera, assieme a lui Keith Helfet, colui che aveva progettato la Jaguar XJ220, XK180 e F-Type. 
La DB7 è nata sul pianale della Jaguar XJS, seppur con molte differenze.
La prima serie era equipaggiata con un motore 6 cilindri e riusciva a erogare 335 CV e 490 Nm di coppia, per una velocità di punta di 274 km/h.
Nel 1999 a Gaydon decisero di potenziare ulteriormente la vettura, prese vita la  DB7 V12 Vantage, presentata al Salone di Ginevra di fine millennio. 
Le novità riguardarono sorpattutto la parte meccanica; venne introdotto un V12 6 litri da 420 CV e 542 Nm, che consentì alla vettura di raggiungere i 300km/h  (CON cambio manuale a sei marce) e i 266 (con l’automatico a cinque rapporti). Cinque secondi necessari per fare lo 0-100.
Prestazioni al top, che fanno sì che nel corso degli anni vengano prodotte altre numerose versioni speciali, serie limitate tra cui la protagonista del nostro servizio, la DB7 GT.

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DB7 V12 GT (2002 - 2003)
Nel corso del 2002, Aston Martin ha lanciato un paio di nuovi modelli basati sulla DB7 Vantage: la DB7 Zagato rinnovata nell'estetica e la DB7 GT potenziata ulteriormente.
La GT è stata concepita come la massima espressione della DB7 con allestimento di serie ed è stata offerta esclusivamente coupè. Ha fatto rivivere il soprannome di GT visto l'ultima volta tra il 1959 e il 1963, quando Aston Martin aveva offerto una versione ottimizzata per le prestazioni della DB4 su uno speciale telaio a passo corto completo di uno stile anteriore personalizzato dal profilo aerodinamico.
Sulla DB7 sono stati introdotti una serie di miglioramenti al motore, al cambio, alle sospensioni, ai freni e all'aerodinamica che hanno portato a un'esperienza di guida all'apice.
La produzione della DB7 GT iniziò nel 2003 con un prezzo superiore di circa il 10% rispetto alla DB7 Vantage standard. Era disponibile sia con allestimento GT manuale che con allestimento GTA automatico fino al dicembre 2003, quando Aston Martin interruppe la produzione della DB7. 
La GT era basata sulla stessa scocca in acciaio della DB7 Vantage standard con piccoli accorgimenti estetici quali piccolo spoiler nella parte posteriore,  prese d'aria sul cofano e una griglia a nido d'ape sul frontale con la scritta GT. Sono state più  rilevanti le modifiche a livello meccanico che hanno apportato migliorie ed un ulteriore irrigidimento della vettura, pari al 20%, attraverso l'installazione di ammortizzatori potenziati con nuovi supporti superiori anteriori, un sottotelaio anteriore rivisto e boccole più rigide ovunque, oltre interventi all'impianto frenante e alla frizione. 
La potenza massima del motore è passata da 420 CV a 435 CV a 6.000 giri contro i 5000 giri della Vantage normale consentendo di raggiugneresempre i 300 km/h di velocità massima ma più rapidamente, con una ripresa registrata nelle prove 0-100km/h in soli 4.6 secondi rispetto ai 5.2 della Vantage. 

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La GT è stata prodotta in pocchisimi esemplari, la produzione si è conclusa nello stesso anno, dicembre 2003, totalizzando una produzione di 303 esemplari di cui 191 equipaggiati con cambio manuale come l'esemplare del nostro servizio.
La nostra protagonista è stata venduta e immatricolata in Italia da nuova, primavera 2003 ed ha avuto solo due proprietari, il secondo gentleman driver e collezionista la custodisce gelosamente da oltre 18 anni, con una manutenzione scrupolosa eseguita rigorosamente alla casa madre.